La Posturologia

Come fa un uomo a mantenere una postura diritta o inclinata contro il vento che soffia contro di lui? E' evidente che possiede un senso attraverso il quale conosce l'inclinazione del suo corpo e che possiede la capacità di riaggiustare e correggere tutti gli scarti in rapporto alla verticale.

La posturologia è la scienza dell'equilibrio umano. Essa studia l'equilibrio in condizioni specifiche che sono quelle della POSTURA ORTOSTATICA.
La posturologia si basa su un concetto: il concetto di SISTEMA POSTURALE FINE (S. P. F.) e questo si basa sui concetti della cibernetica. Il sistema posturale fine è costituito da:

  • delle entrate nel sistema con compito d'informazione;
  • una scatola nera che tratta, integra e reagisce alle informazioni che arrivano dalle entrate;
  • una uscita del sistema con il compito di mantenere l'equilibrio.

 

LE ENTRATE DEL S.P.F.

Sono dei recettori sensoriali e/o sensitivi. Si possono classificare in due categorie: gli esocettori e gli endocettori.

 

GLI ESOCETTORI


Questi recettori sensoriali captano le informazioni che provengono dall'ambiente e le inviano alla scatola nera del S.P.F.. Tre recettori sono universalmente riconosciuti: l'orecchio interno, la retina e la pianta del piede.

 

A) L'ORECCHIO INTERNO

I recettori dell'orecchio interno sono degli accelerometri, essi informano sul movimento e la posizione della testa. L'entrata vestibolare del S.P.F. comprende un sistema semi-circolare (tre canali) ed un sistema otolitico (il sacculo e l'utricolo). L'orecchio interno percepisce le accelerazioni angolari (rotazione della testa) attraverso i recettori situati nei canali semicircolari e le accelerazioni lineari attraverso il sistema utricolo sacculo.

 

B) L'OCCHIO

L'entrata visiva, grazie alla retina permette la stabilità posturale per i movimenti antero-posteriori, grazie alla visione periferica. Per contro, per i movimenti destra-sinistra, la visione centrale diviene preponderante. L'entrata visiva è attiva quando l'ambiente visivo è vicino; se la mira visiva è distante 5 metri o più, le informazioni che vengono dal recettore visivo diventano così poco importanti da non venire più prese in considerazione dal S.P.F.
Nelle condizioni standard di registrazione posturografica (mira luminosa rischiarata a 90 cm di distanza dagli occhi), il peso dell'entrata visiva diventa importante. Viene valutato con il quoziente di Romberg, che è il rapporto della superficie occhi chiusi fratto la superficie occhi aperti moltiplicato per cento. Q.R. = (Sup. o.c. / Sup. o.a.) x 100
Quest'ultimo è fisiologicamente di 250.
Per fare in modo che il S.P.F. possa utilizzare le informazioni visive per il mantenimento dell'equilibrio, bisogna che le informazioni visive siano comparate a quelle che vengono dall'orecchio interno e dall'appoggio plantare. In effetti l'occhio non sa dire se lo scivolamento retinico sia occasionato dal movimento dell'occhio, dal movimento della testa o dal movimento dell'insieme della massa corporea.

 

C) LA SUPERFICIE CUTANEA PLANTARE

L'esocettore plantare permette di situare l'insieme della massa corporea in rapporto all'ambiente, grazie a delle misure di pressione a livello della superficie cutanea plantare. Quest'ultima rappresenta l'interfaccia costante tra l'ambiente ed il S.P.F.. Essa è ricca in recettori e possiede una soglia di sensibilità molto performante. I recettori che verosimilmente c'interessano di più i recettori di pressione, i baropressori, e noi sappiamo che percepiscono le pressioni da 0,3 gr.. Essi permettono di dare delle informazioni sulle oscillazioni dell'insieme della massa corporea e si comportano dunque come una piattaforma stabilometrica. Le informazioni plantari sono le uniche a derivare da un recettore fisso direttamente a contatto con un ambiente immobile rappresentato dal suolo.

 

GLI ENDOCETTORI

Questi recettori sensitivi informano la scatola nera di quello che succede all'interno dell'individuo. Permettono al sistema di riconoscere in permanenza la posizione e lo stato di ogni osso, muscolo, legamento, od organo in rapporto con l'equilibrio. Essi informano in particolar modo sulla posizione degli esocettori cefalici (orecchio interno e retina) in rapporto all'esocettore podalico.
Essi si dividono in due grandi categorie: i recettori propriocettivi ed enterocettivi o viscerocettivi.
L'entrata oculo-motrice permette di comparare le informazioni di posizione fornite dalla visione a quelle fornite dall'orecchio interno grazie ai sei muscoli oculi motori, che assicurano la motricità d'ogni globo oculare. L'entrata rachidea ha per scopo di informare il sistema posturale sulla posizione d'ogni vertebra e quindi la tensione d'ogni muscolo. L'entrata propriocettiva podalica, grazie al controllo dello stiramento dei muscoli dei piedi e della gamba, situa il corpo in rapporto ai piedi. L'entrata rachidea e l'entrata propriocettiva podalica formano una continuità funzionale, un'estesa catena propriocettiva che riunisce i recettori cefalici ai recettori podalici (Roll) e dunque permette di situare l'orecchio interno e gli occhi in rapporto ad un recettore fisso costituito dai piedi. Ciò consente una codificazione delle informazioni spazio-temporali cefaliche.

 

LA SCATOLA NERA DEL S.P.F.

Essa rappresenta l'insieme delle strutture neurologiche che gestiscono l'equilibrio. Queste strutture neurologiche sono sotto-corticali e funzionano in modo automatico, come per gli impulsi cardiaci. La scatola nera: riceve le informazioni che da tutti i recettori in rapporto all'equilibrio, integra l'informazione e reagisce modificando il tono posturale attraverso l'intermediario dei riflessi posturali che permettono di sottendere le reazioni di equilibrio.

 

L'USCITA DEL S.P.F.

E' il mantenimento della posizione eretta. L'equilibrio posturale è un equilibrio stabile, come dire "lo stato nel quale un individuo leggermente spostato dalla sua posizione d'equilibrio, tende a ritornarci attraverso delle leggere oscillazioni", ed è questo il caso della stazione bipede per l'essere umano a riposo. L'uomo oscilla continuamente attorno ai suoi piedi. Queste oscillazioni sono minime poiché in media per un individuo sano si proiettano su di una superficie di 100 mm/2. Quest'equilibrio si realizza essenzialmente grazie a delle variazioni di tono dei muscoli posturali in risposta alle informazioni fornite dai recettori del S.P.F.
L'uomo è un pendolo inverso che oscilla attorno all'asse delle caviglie, e questo per delle oscillazioni comprese fra 0° e 4°.
Il mantenimento del corpo vicino ad una posizione fissa di 100 mm/2 di superficie è possibile grazie, fra l'altro, ai nostri muscoli tonici che permettono di respingerci dal suolo. Questi muscoli possiedono fibre rosse ed hanno come caratteristiche: - di avere una contrazione lenta e persistente - di avere grande resistenza alla fatica - di consumare poca energia - di utilizzare un metabolismo aerobico.
I muscoli fasici controllano la stabilizzazione posturale. Possiedono fibre bianche ed hanno come caratteristiche:

  • di avere una contrazione rapida e breve
  • di avere scarsa resistenza alla fatica
  • di utilizzare molta energia
  • di utilizzare un metabolismo anaerobico

Questi muscoli sono organizzati per associazioni plurimuscolari sotto forma di di catene (Le catene muscolari) per mantenere il corpo il più vicino possibile al suo punto fisso.
Questi muscoli rispondono a delle leggi di fisiologia:

LA LEGGE DI SHERRINGTON

Tutti gli influssi nervosi trasmessi ad un muscolo producono immediatamente l'inibizione dell'antagonista

LA LEGGE DI HERING

Tutti gli influssi nervosi inviati ad un muscolo sono inviati in maniera identica al loro agonista.

Parere medico

Video interviste

Domande e Risposte

patologie il

tecniche il

studio7dx