Ginocchio valgo

E' una deformità dell'arto inferiore a causa della quale l'asse longitudinale del femore e della tibia formano un angolo aperto lateralmente; tale angolo è tanto minore quanto maggiore è la patologia stessa. Quando la patologia interessa entrambi gli arti inferiori, si hanno le cosiddette "gambe a x"; in questo caso spesso si tratta di forme congenite e talvolta ereditarie.

Ma il ginocchio valgo può anche essere "acquisito", cioè provocato da traumi, eventi infiammatori, distrofici o neoplastici.

La sede della deformità è generalmente a carico dell'estremità distale del femore.


Mentre nel bambino durante il periodo dell'accrescimento potranno essere utilizzati un tutore e/o delle calzature correttive, nelle situazioni più gravi che interessano l'adulto, si può ricorrere all'intervento chirurgico. Così come per il ginocchio varo, le terapie maggiormente indicate per la cura del ginocchio valgo sono l'utilizzo di ortesi quali plantari e trattamenti di rieducazione motoria che permettono di rieducare il passo e di rinforzare la muscolatura.

Fibromialgia

FIBROMALGIA

La fibromialgia è una malattia con un' incidenza percentuale variabile fra l'1 e il 4% della popolazione. In Italia i fibromialgici sono diverse centinaia di migliaia, se non addirittura sopra il milione; è una malattia difficile da diagnosticare e quindi solo di rado viene riconosciuta, pur essendo piuttosto diffusa.

 

CHE COS'E' E COME SI MANIFESTA

La fibromialgia si caratterizza come "sindrome fibromialgica" che interessa per il 90% il sesso femminile, tra i 20 e i 55 anni, generalmente con personalità emotive e/o ansiose.
Il termine "fibro" indica i tessuti fibrosi (come tendini, legamenti e muscoli), mentre "mialgia" indica uno stato doloroso muscolare. La fibromialgia si riconosce da dolori diffusi ai tessuti molli e dalla presenza di specifici punti dolenti alla pressione locale. I dolori inizialmente localizzati nel tratto cervicale o lombare, si diffondono nel corso di qualche mese o anno, nell'intero sistema neuromuscolare. Essi sono generalmente aggravati dal freddo, dalla fatica e da fattori emozionali.

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Distorsione

distoprsione

Per distorsione s'intende la sollecitazione di un' articolazione oltre il limite della normale articolarità, tale da provocarne un eccessivo stiramento, con conseguente danno parziale o totale di capsula, legamenti, tendini o menischi intraarticolari.

 

COME SI MANIFESTA

Più frequentemente la distorsione si verifica durante la pratica sportiva, a seguito di traumi: questi possono essere rappresentati da uno scontro con l'avversario o da un "cedimento" improvviso dell'articolazione, dovuto ad un terreno sconnesso oppure ad una preparazione fisica o una attrezzatura inadeguata.
La localizzazione più frequente di questa lesione è rappresentata da ginocchio e caviglia; seguono polso, gomito e dita delle mani.

 

La distorsione del ginocchio è più frequente nel calcio, sci, rugby, basket. Sono tre, i gradi della distorsione del ginocchio:

  • distorsioni di I° grado: stiramento delle strutture capsulo- legamentose (menischi, legamenti crociati, legamenti collaterali, capsula - SCL- ), senza lacerazioni o rotture;
  • distorsioni di II° grado: stiramento e parziale lacerazione delle SCL, senza compromissione della stabilità articolare;
  • distorsioni di III° grado: lacerazione sub-totale o rottura delle SCL, con instabilità articolare.

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Epicondilite

epicond

L'epicondilite, anche detta "gomito del tennista", è una tendinopatia inserzionale che interessa l'inserzione sull'osso del gomito, dei muscoli epicondilei, che sono quelli che permettono l'estensione (cioè il piegamento all'indietro) delle dita e del polso. Si può verificare di frequente nel tennista, e può comparire anche in altri sport. Come tutte le tendinopatie inserzionali le cause sono rappresentate da movimenti eccessivamente ripetuti o attuati con troppa intensità, che causano una progressiva infiammazione della giunzione osteo-tendinea.
L'epicondilite è una patologia piuttosto frequente, infatti, anche nelle casalinghe, nei pianisti, in chi lavora molte ore con il computer. L'elemento comune è rappresentato da un'eccessivo utilizzo dei muscoli estensori delle dita e del polso.

 

COME SI MANIFESTA

Il sintomo principale è il dolore spontaneo, che aumenta molto alla pressione sulla zona dell'epicondilo. Talvolta il dolore tende ad irradiarsi sull'avambraccio, rendendo difficili anche le attività quotidiane.

 

COSA FARE

Ai primi accenni di dolore si consiglia di rivolgersi allo specialista ortopedico.
Inizialmente si utilizzano ghiaccio e riposo: la borsa del ghiaccio deve essere mantenuta per 15-20 minuti più volte al giorno. Talvolta può essere importante utilizzare un tutore particolare a fascia (da poter acquistare nelle sanitarie chiedendo un tutore antiepicondilite) che ha la funzione di mettere a riposo i muscoli estensori, riducendo così la tensione sull'osso.

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Cruralgia

cruralgia

Per cruralgia s'intende un dolore lungo la faccia anteriore o antero-interna della coscia, che segue il decorso del nervo crurale; spesso è associata a mal di schiena, in quella che viene definita lombocruralgia; in questo caso il dolore, originando dalla schiena (colonna lombare), si irradia verso l'inguine e la faccia anteriore della coscia, talvolta fino al ginocchio.
Meno frequente della lombosciatalgia, in alcuni casi può comparire contemporaneamente ad essa.

 

QUALI SONO LE CAUSE

La causa più comune è l'ernia o la protrusione del disco intervertebrale, che causa irritazione o compressione della radice del nervo crurale (conflitto disco-radicolare), ma vanno comunque escluse altre possibili cause. Compito dello specialista è quello di sottoporre il paziente ad accertamenti mirati che portino al più presto ad una precisa diagnosi. Le altre possibili cause di lombocruralgia possono essere di pertinenza urologica o ginecologica, ma vanno escluse anche alcune patologie sistemiche (cioè che riguardano l'intero organismo), come il diabete, l'artrosi, l'iperparatiroidismo, l'ipertiroidismo, il mieloma multiplo, una grave osteoporosi o patologie neoplastiche.

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