Terapia Capacitiva Resistiva

TECNOSIX

Nell'ambito del costante miglioramento delle tecnologie mirate ad un più rapido recupero degli atleti in particolare e degli infortunati in generale, Fisiosport si è dotata di una modernissima apparecchiatura: la TECNOSIX .
La nostra macchina è una diatermia capacitiva e resistiva computerizzata che sfrutta lo stesso principio fisico di TECAR (il modello è quello di un condensatore di seconda specie) ma con delle differenze tecnologiche fondamentali; Tecnosix è un approfondimento ed un miglioramento di sistemi già esistenti sul mercato che risultano meno efficaci o caratterizzati da difetti di funzionalità di rilevante importanza.

In particolare, rispetto ai modelli TECAR più noti, la TECNOSIX ha maggiore potenza, nuovi materiali usati per gli elettrodi, la certificazione di tipo 2B (classe medica).
La macchina è un trasformatore di corrente e non un generatore (per questo si controllano meglio le emissioni), ed è gestita da un computer.

La terapia capacitiva resistiva è una nuova forma di terapia che riattiva i naturali processi riparativi e antinfiammatori senza proiezione di energia radiante dall'esterno.

Si tratta di una svolta rivoluzionaria per le apparecchiature destinate alla fisioterapia, poiché per la prima volta è stato applicato al campo biologico il principio fisico del condensatore, ottenendo una tecnologia che permette di sollecitare i tessuti agendo dall'interno, perciò senza inutili dissipazioni di energia.

Con la terapia capacitiva resistiva si entra in una nuova era che garantisce tempi ridotti, risultati immediati e soprattutto stabili, perché basati sulla stimolazione e il rafforzamento delle intrinseche capacità riparative dei tessuti.

Già dopo la prima applicazione si possono constatare effetti favorevoli.

  • il sollievo dal dolore è immediato
  • la mobilitazione è raggiunta più facilmente
  • di conseguenza la soddisfazione del paziente è completa

La riabilitazione tecarterapica integra in modo decisivo l'intervento terapeutico nelle patologie osteoarticolari acute e croniche.

Il suo impegno è quindi fondamentale nelle terapie riabilitative per il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivanti, artralgie croniche di varia eziologia, come indubbia è la sua utilità anche nella cura delle diverse forme di osteoporosi e nei programmi riabilitativi post chirurgici, in particolare dopo interventi di artroprotesi.

Ecco alcune significative applicazioni della terapia capacitiva resistiva:

  • Algie croniche
  • Capsulite adesiva
  • Condropatia rotuela
  • Coxartrosi
  • Pubalgia cronica
  • Sperone calcaneare
  • Riabilitazione post-traumatica

L'efficacia della terapia capacitiva resistiva si basa sulla possibilità di trasferire energia biocompatibile ai tessuti lesi, senza alcuna somministrazione dall'esterno, ma inducendo dall'interno le cosiddette correnti di spostamento attraverso il movimento alterno (500.000 volte al secondo) delle cariche elettriche che, sotto forma di ioni, sono costituenti essenziali di ogni substrato biologico.

Dissipazione ideale

Nei sistemi a proiezione radiante dall'esterno oltre l'80% dell'energia viene dispersa già nel primo strato di epidermide, con conseguente surriscaldamento dello strato cutaneo e inefficacia dell'azione a livello profondo.
Grazie alla modalità tecnica con cui viene trasferita l'energia, la terapia capacitiva resistiva si caratterizza da una curva di degrado molto vicina a quella del modello ideale: questo depone per un'efficacia terapeutica in grado di raggiungere anche i tessuti profondi.

Omogeneità

L'incremento della temperatura si genera dall'interno della biostruttura, per effetto delle correnti di spostamento che dalle zone periferiche si concentrano verso l'area di applicazione. L'intensità di queste correnti è indipendente dall'aspetto resistivo del tessuto, perché è connessa alla forza di attrazione esercitata dall'elettrodo attivo della terapia capacitiva resistiva che viene impostata dal generatore. Nell'area di richiamo sottostante l'elettrodo, l'intensità della corrente risulta dunque costante e , di conseguenza, è anche la temperatura generata.

Focalità

L'effetto biologico dato dall'attrazione delle cariche verso l'elettrodo attivo mobile si sviluppa esclusivamente nella zona di applicazione. Questo permette di essere molto precisi nel trattamento e, agendo sulla potenza erogata, di escludere quelle aree - anche molto prossime - per le quali sussistono delle controindicazioni.

Innocuità

La corrente non è presente per contatto diretto, ma come movimento di attrazione e repulsione delle cariche ioniche naturali.
I risultati in profondità vengono ottenuti senza che la superficie cutanea sia attraversata da alcuna forma di proiezione diretta di energia. La presenza di protesi metalliche non costituisce una controindicazione al trattamento.

La terapia capacitiva resistiva associa due modalità, resistiva e capacitiva, che agiscono in modo selettivo e complementare.
La modalità capacitiva agisce specificatamente sui tessuti molli (muscoli, sistema pascolo/linfatico, etc.).
In modalità resistiva invece, il trattamento coinvolge esclusivamente i tessuti a maggiore resistenza (ossa, cartilagini, grossi tendini, aponeurosi).

Potendo concentrare l'intervento su una tipologia di tessuto, il terapista può costruire un programma di cure dettagliato, che si articola in tre macro fasi:

  • Distensione propedeutica
  • Attività sui tessuti fibroconnettivali e ossei
  • Recupero del tono muscolare

La terapia capacitiva resistiva è uno strumento capace di rendere il trattamento attivo sui tessuti a maggior resistenza biofisica: ossa; cartilagini; grossi tendini; aponeurosi.
Utilizzato in modalità Resistiva, la terapia capacitiva resistiva permette di risolvere il danno biologico in tutte le forme di patologia cronica caratterizzata da degenerazione e fibrosi.

Il tessuto cicatriziale fibroso conseguente al danno biologico è tipicamente viscoso e ischemico, sede di processi metabolici e, soprattutto, nutrizionali molto rallentati.
La rivascolarizzazione di queste aree, attraverso l'aumento della temperatura interna, ripristina un metabolismo corretto che restituisce vitalità ai tessuti.
Non producendo effetti collaterali di superficie, l'elettrodo resistivo può essere mantenuto in sede a lungo, permettendo al tessuto di raggiungere quei livelli di endotermia a cui non si può pervenire altrimenti, e che sono determinati ai fini terapeutici soprattutto nel caso di patologie croniche ad evoluzione degenerativa e/o fibrotica.

Attraverso l'iperemia, infatti, il tessuto trattato raggiunge il gradiente termico necessario a innescare le reazioni metaboliche vitali proprie dei tessuti sani. L'iperemia richiama ossigeno ai tessuti, inducendo una profonda e diffusa vascolarizzazione che ripristina i livelli metabolici endocellulari.

L'elettrodo resistivo crea un campo elettromagnetico che porta le cariche elettriche endogene a concentrarsi nella zona di massima resistenza: ovvero nei tessuti tendinei e ossei. Nelle cellule di questi tessuti si ha un aumento delle trasformazioni energetiche (ADP in ATP) che si traduce in un incremento del consumo di ossigeno soddisfatto da un aumento della vascolarizzazione capillare.

Pedana vibrante

IL FITNESS ARRIVA DALLO SPAZIO.

La pedana DUNLOP PRO sfrutta l'allenamento vibratorio, un sistema che si basa su quello sviluppato per aiutare gli astronauti russi a combattere gli effetti degenerativi sul tessuto muscolare e osseo in assenza di gravità. La pedana DUNLOP PRO è facile da usare e i risultati sono immediati. Questa tecnologia si è straordinariamente evoluta trovando applicazione nel campo sportivo ed estetico: i muscoli reagiscono attivamente alla stimolazione meccanica prodotta dalle vibrazioni e si contraggono al 100%; al tempo stesso aumenta il rilascio di ormoni, prodotti naturalmente dal corpo, aumentando la combustione dei grassi, l'effetto drenante incalza anche la cellulite più compatta.

I risultati, di un utilizzo costante dell'allenamento vibratorio, sono un progressivo dimagrimento (associato sempre ad una dieta ipocalorica) e un aumento della tonicità e della forza muscolare, con un risparmio fino all'85% di tempo rispetto ai tradizionali allenamenti. Sono sufficienti 10 minuti al giorno per tre giorni alla settimana.

La pedana vibratoria DUNLOP PRO genera delle piacevoli vibrazioni che vengono trasmesse al nostro corpo sotto forma di energia meccanica. Questa stimolazione meccanica induce una contrazione muscolare intensa. Il lavoro neuro-muscolare che inducono le vibrazioni è simile all'allenamento con i balzi.

L'allenamento con le vibrazioni esercita i suoi effetti sia sulle fibre muscolari bianche che su quelle rosse.

Le fibre muscolari bianche sono quelle maggiormente impiegate nell'allenamento di tipo esplosivo o di potenza, i risultati ottenuti grazie a questo allenamento saranno sicuramente visibili ed amplificati grazie all'aumento del rilascio di ormoni rigenerativi, ma il risultato sarà evidente anche in termini di rassodamento muscolare e definizione del muscolo già allenato.

Un aumento della produzione di GH (ormone della crescita) permette infatti una più rapida rigenerazione delle fibre muscolari.

Fondamentale inoltre il miglioramento a livello estetico e di bellezza che la pedana vibrante DUNLOP PRO può dare attivando la circolazione (il sangue raggiunge i capillari fino 50 volte al secondo durante il trattamento), irrorando in tal modo maggiormente le cellule e aiutando il corpo ad espellere le tossine, aiutando la cura della cellulite e favorendone la prevenzione.

Quindi, la pedana DUNLOP PRO e le sue vibrazioni hanno un importante effetto linfodrenante, con una diminuzione della cellulite, delle aderenze e un rinforzo del tessuto connettivo che permette di avere una pelle più morbida e liscia.

A livello di benessere psico-fisico, le vibrazioni della pedana DUNLOP PRO agiscono RILASCIANDO nel nostro corpo, in modo del tutto naturale, dei neurotrasmettitori quali la serotonina e la dopamina che migliorano il benessere generale e l'umore, effetti del tutto simili dopo un intenso allenamento sportivo.

Inoltre, sempre a livello di benessere, vi è anche un aumento della coordinazione, dell'equilibrio corporeo e dei riflessi in quanto le vibrazioni agiscono direttamente sulla propriocezione, ovvero il meccanismo che regola l'equilibrio e la percezione del movimento.

 

GLI EFFETTI DELLA PEDANA VIBRANTE DUNLOP PRO

  • Elevata contrazione delle fibre muscolari;
  • Aumento della flessibilità muscolare;
  • Aumento di HGH, IGF-1, testosterone;
  • Miglioramento dell'irrorazione sanguigna;
  • Trattamento efficace contro la cellulite
  • Rafforzamento tessuto osseo;
  • Aumento della forza muscolare, in particolare della forza esplosiva;
  • Aumento della produzione di serotonina e di neurotrofina.
  • Tonificazione mirata dei singoli gruppi muscolari
  • Definizione mirata dei singoli gruppi muscolari
  • Le avvertenze per l'uso della pedana vibrante DUNLOP PRO.

Prima di iniziare qualsiasi programma di esercizio, è bene consultare il medico per un esame fisico completo.

 

Tra le possibili controindicazioni sono comprese:

  • Gravidanza
  • Condizioni di trombosi acuta
  • Malattie cardiovascolari
  • Ferite fresche dovute a operazione o intervento chirurgico
  • Protesi di anche e ginocchia
  • Ernia acuta
  • Alcuni tipi di diabete
  • Epilessia
  • Forte emicrania
  • Presenza di pacemaker
  • Presenza di spirali intrauterine, perni, bulloni o placche di metallo inseriti di recente
  • Tumori

 

Caratteristiche della pedana Dunlop PRO

  • 4 macro programmi suddivisi in aree del corpo: Area Body upper - Area Body low - Area total body - Area addominali.
  • Programma manuale per l'utilizzatore esperto o professionale.
  • Frequenza di vibrazione: 20 - 25 - 30 - 35 - 40 - 45 - 50 Hz.
  • Regolazione del tempo di esercizio e dell'intensità delle vibrazioni allenanti.

Ozonoterapia

OzonoterapiaL'ossigeno-ozono terapia è una tecnica dolce che sfrutta le potenzialità dell'ozono, combinato con l'ossigeno, di stimolare e aumentare i meccanismi di protezione nei confronti della produzione di radicali liberi (determinandone la riduzione) e di sostanze tossiche per le cellule. Il tutto utilizzando una miscela composta per il 99.99997% da ossigeno e dal 0,00003% da ozono, gas simile all'ossigeno ma molto più potente e attivo di quest'ultimo.

 

L'ozono è la forma triatomica dell'ossigeno.
In natura si forma, sia mediante i raggi ultravioletti, sia mediante il lampo, che riesce a dare l'energia necessaria affinché 3 molecole di ossigeno diventino 2 molecole di ozono.

Per uso medicale viene prodotto estemporaneamente al momento dell'uso da appositi macchinari.
L'ozono è un gas molto instabile e reattivo e deve essere usato immediatamente dopo il prelievo.

Attiva la circolazione in tutti i tessuti favorendo il rilascio dell'ossigeno agli stessi svolgendo così diverse azioni: analgesica, antinfiammatoria, antivirale, antibatterica, antimicotica, immunomodulante, stimolando la rigenerazione dei tessuti stessi.

 

PROPRIETA' BIOCHIMICHE DELL'OZONO MEDICALE

Gli effetti e le indicazioni cliniche dell'ossigeno-ozono terapia si basano essenzialmente sulle proprietà biochimiche dell'ozono medicale. Tra le principali ricordiamo:

  • accelerazione a livello glucidico dell'utilizzo del glucosio da parte delle cellule
  • elevata affinità a livello protidico verso i gruppi sulfidrilici
  • reazione diretta a livello lipidico con gli acidi grassi insaturi, portando alla formazione di perossidi e conseguente scissione idrolitica delle catene lipidiche, rendendole così idrofile
  • transitorio aumento a livello eritrocitario della membrana dei globuli rossi ed aumento della produzione del 2,3 DPG, determinante la cessione dell'ossigeno ai tessuti
  • aumento endogeno a livello immunitario di interferone e di numerose citochine stimolanti ed immunomodulanti

 

A LIVELLO TERAPEUTICO RICORDIAMO

  • azione di tipo antibatterico e virus-statico ad opera di perossidi attivanti processi di distruzione della capsula batterica e di competizione recettoriale, impedendo la conseguente replicazione virale
  • azione lipolitica per intervento diretto dell'ozono a livello delle catene lunghe degli acidi grassi
  • azione emoreologica per aumentata cessione di ossigeno a livello tissutale
  • azione cicatrizzante ed antiedemigena
  • azione analgesica ed antinfíammatoria per ossidazione diretta dei mediatori algogeni e diminuzione della produzione prostaglandinica. In particolare, lo stimolo antinocicettivo causato dalla metodica di somministrazione dell'ozono in associazione all'inibizione della sintesi di prostaglandine pro-infiammatorie ne potenzia l'attività antiflogistica ed antalgica

 

INDICAZIONI GENERALI

Tale metodica , ormai consolidata da anni di esperienza clinico-scientifica e diffusa in numerosi paesi, consente in una elevata percentuale di casi di risolvere o perlomeno di migliorare, con notevoli benefici personali e sociali, numerose patologie, altrimenti fortemente invalidanti.

 

INDICATA PER

  • ortopedia, reumatologia e traumatologia: artrosi e artriti comprese le artriti reumatoide e psoriasica , tendiniti (epicondiliti, epitrocleiti ...), sindrome del tunnel carpale, discopatie sia cervicali che lombari (cervicobrachialgie, lombosciatalgie )
  • disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica: vasculopatie periferiche di origine venosa e arteriosa (postumi di flebite, insufficienza venosa periferica, microangiopatia diabetica, ulcere periferiche su base vascolare e dismetabolica, linfedema)
  • retinopatie: su base vascolare e dismetabolica, retinopatia maculare (degenerazione maculare senile)
  • epatopatie: dalle semplici turbe della funzionalità epatica fino alle epatiti
  • apparato gastrointestinale: gastriti, duodeniti, coliti (colon irritabile, morbo di Crohn, Colite Ulcerosa )
  • apparato genito urinario : cistiti ricorrenti, vaginiti
  • malattie dermatologiche: herpes simplex e zoster, eczemi acuti e cronici, dermatiti da contatto, acne, psoriasi, micosi
  • patologie allergiche
  • disordini metabolici : ipercolesterolemia e iperglicemia con le loro complicanze
  • stati di deficienza immunitaria e patologie autoimmuni
  • astenie su base funzionale e organica

 

Le applicazioni di ossigeno-ozono sono assolutamente innocue e prive di effetti collaterali (si tratta di ossigeno e quindi non si può neanche essere allergici) e non presentano, in linea di massima, controindicazioni (è medicina naturale).
Le modalità di applicazione sono di vario tipo : dalle infiltrazioni peri e intrarticolari , alla piccola e grande autoemo , alle insufflazioni endo rettali-vescicali-vaginali , alle applicazioni di sacchetti fino alla utilizzazione di acqua ozonizzata (prodotta tramite appositi gorgogliatori).

Pompa Diamagnetica

UN METODO RIVOLUZIONARIO

CTU-Mega 16 è la prima apparecchiatura al mondo dotata di un sistema di accelerazione diamagnetica molecolare sia per la somministrazione locale dei principi attivi sia per la biostimolazione tissutale profonda e costituisce una vera e propria rivoluzione. CTU-Mega 16 accelera le molecole utilizzando fino a 200 Joule di energia. Funziona secondo il principio della forza diamagnetica che in pratica attua una forza di repulsione nei confronti dell'acqua.

Questo ci permette di realizzare due importanti scopi terapeutici: la movimentazione di liquidi e l'impianto di molecole farmacologicamente attive.

L'energia DIA svolge anche un'azione stimolante della matrice extracellulare.
Un regolare trattamento effettuato con CTU-Mega 16 aumenta la perfusione cellulare, favorisce il trofismo cutaneo e migliora l'idratazione tissutale. L'applicazione è sicura e assolutamente non invasiva, in quanto l'accelerazione DIA, a differenza di altre tecnologie meno recenti, garantisce la protezione dell'epidermide.

Nel CTU-Mega 16 l'applicazione di forza diamagnetica è unita ad un erogatore di Terapia capacitica resistiva (TECAR).

Ciò rende molto più rapida e potente l'azione della TECAR e costituisce un sicuro miglioramento rispetto al solo utilizzo di TECAR.

 

E' particolarmente indicata nelle forme di:

  • edemi post-traumatici
  • edemi da stasi venosa
  • stiramenti e strappi muscolari
  • sciatalgie
  • artrosi cervicale e lombare
  • presenza di liquido nelle ginocchia
  • periartriti acute e croniche di spalla
  • tendiniti
  • celluliti anche fibrose
  • ed in genere in tutte le forme dolorose infiammatorie.

Onde d'urto

Storia

Le onde d’urto cominciano la loro storia nella seconda guerra mondiale, infatti il riscontro di lesioni al polmone (senza nessun segno di lesione da impatto esterne), nei marinai in servizio nei sottomarini, dopo esplosione di bombe di profondità, suscitò l'interesse dei ricercatori; la causa fu individuata proprio nelle onde d'urto che si generavano in mare da quelle esplosioni.

Altra osservazione che portò al primo utilizzo delle onde d’urto fu un aumentato riscontro di coliche renali, sempre nei poveri marinai dei sottomarini; in questo caso la spiegazione fu trovata nella disgregazione di calcoli renali causata dalle onde d’urto. Per tale motivo, le prime applicazioni delle onde d'urto in medicina furono introdotte in campo urologico, agli inizi degli anni novanta: da allora vengono ancora utilizzate ancor oggi con successo per la cura della calcolosi renale. Da questo iniziale utilizzo sui calcoli renali il suo impiego si è andato inizialmente affermando in ambito ortopedico nei processi di riparazione ossea ove sia presente un ritardo di consolidamento o una evidente pseudoartrosi.


Successivamente l’attenzione per questa metodica si è rivolta al trattamento delle calcificazioni intramuscolari e delle patologie tendinee, in particolare delle tendinopatie croniche resistenti ad altre terapie, con una chiara e circoscritta localizzazione anatomo-funzionale; ad esempio nelle classiche epicondiliti (gomito del tennista), nelle sofferenze del tendine d’Achille, del tendine rotuleo, nella tendinopatia calcifica di spalla, nella tendinopatia della zampa d'oca, nelle fasciti plantari associate o meno a spina calcaneare.

 

Cosa sono

imm 9

Da un punto di vista fisico le onde d’urto sono definite come onde acustiche ad alta energia. In pratica sono degli impulsi pressori con un fronte di salita rapidissimo in grado di generare una forza meccanica diretta che può essere indirizzata sulle parti del corpo da trattare.
Il razionale dell’utilizzo di tale strumento nelle tendinopatie è la stimolazione alla guarigione dei tessuti molli e l’inibizione dei recettori del dolore.
Gli effetti biologici delle onde d'urto infatti sono: l'effetto antinfiammatorio; l'effetto antidolorifico, l'effetto antiedemigeno, l'incremento della vascolarizzazione locale e l'incremento dei processi metabolici e quindi di riparazione tissutale.

 

Imm 4Come funzionano

Recenti studi dimostrano che le onde d’urto agiscono anche attraverso la stimolazione dei macrofagi. I macrofagi sono cellule del sistema immunitario che hanno un ruolo chiave nei processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti. In molti tessuti la riparazione dopo traumi o patologie degenerative avviene con la formazione di fibrosi, ovvero con tessuto connettivo e non tessuto originario, per via di un'infiammazione troppo forte. Grazie alle onde d'urto sembrerebbe possibile indirizzare i macrofagi verso una corretta riparazione – rigenerazione, evitando o comunque riducendo la formazione della fibrosi. "Quando si espongono i macrofagi alla stimolazione con onde d'urto - spiega Massimo Locati, docente dell'Università di Milano e responsabile del Laboratorio di Biologia dei Leucociti di Humanitas,  si attivano in questa cellula delle proprietà biologiche che agiscono sull'organo danneggiato attenuando la componente infiammatoria e facilitando la riparazione del tessuto. Ad esempio se attivati in maniera efficace i macrofagi potrebbero contribuire al rimodellamento delle cicatrici retratte, con effetti positivi sia funzionali che estetici".

 

Dove so efficaci

imm 3Nelle calcificazioni endoarticolari e periarticolari ,di spalla, di ginocchio, di anca, di gomito.

 

 

imm 6Nelle tendinopatie di spalla, di gomito, di anca, del rotuleo, dell’Achilleo, nelle pubalgie, nelle fasciti plantari.

 

 

Nella cellulite.

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Nelle fibrosi o calcificazioni secondarie ad ematomi. In certe piaghe di origine vascolare.

 

Quali apparecchi adoperiamo

imm 1Nel nostro Centro adoperiamo due tipi di apparecchiatura per onde d’urto:

FOCALE e RADIALE  che hanno un diverso modo di agire sui tessuti.

 

Chi adopera le onde durto

Per una precisa scelta di qualità assoluta. la scelta della tipologia della attrezzatura e quindi della diversa forma di onda da adoperare viene fatta solo dal medico specialista che poi pratica la terapia.

 

imm 2Quanto dura e quanti trattamenti si fanno

Il trattamento dura pochi minuti.
Il numero dei trattamenti per quanto riguarda i tessuti molli è in rapporto alla gravità della patologia e alla risposta specifica del soggetto. In genere le patologie più complesse vengono risolte con 3 sedute terapeutiche effettuate ad intervalli di circa 1-2 settimane. In pochi casi bisogna intervenire con un numero di sedute maggiore. Dopo il trattamento il soggetto può tornare a casa e riprendere le sue normali attività.

 

Efficacia

imm 7Negli ultimi anni sono andate aumentando in letteratura le segnalazioni sulla efficacia delle onde d'urto; complessivamente si sono osservati successi terapeutici nell'80% delle epicondiliti (radiali o ulnari) e nel 70% delle tendinopatie (calcifiche e non) della spalla. Analoga percentuale di successi è descritta nelle tendiniti rotulee, nelle tendiniti del tendine di Achille e nelle fasciti plantari con e senza sperone calcanere.

 

Controindicazioni

La terapia ad onde d’urto non può essere effettuata nel caso di infezioni ossee, nei giovani sulle cartilagini di accrescimento, in presenza di una alterata funzione della coagulazione (in particolare nei pazienti in terapia con farmaci anticoagulanti).

 

Considerazioni finali

E’ bene considerare che la terapia agisce sulla situazione finale della patologia, non agisce sulle cause che hanno dato origine alla sofferenza del tendine, spesso ad esempio la tendinite calcifica di spalla è legata ad una situazione posturale particolare, per cui la terapia con onde d’urto può essere utile per trattare la tendinite, ma se non si curano anche le condizioni che ne sono la vera causa è molto probabile che la sofferenza si ripresenti. E' dunque importante che la terapia con onde d’urto sia parte di un processo terapeutico più ampio che valuti l’aspetto patologico nell’insieme della condizione clinico-funzionale del soggetto, così che, integrata con altri interventi fisiokinesiterapici, risolva il fenomeno infiammatorio e, contestualmente, intervenga anche sulle cause originarie.
E’quasi sempre indispensabile integrare il trattamento con  sedute di fisioterapia allo scopo di ridurre la contrattura muscolare, recuperare l'elasticità delle strutture capsulo-tendinee, recuperare l'articolarità delle strutture interessate ed inserire esercizi per il rinforzo muscolare.
La nostra esperienza oramai quasi ventennale , convalidata dalla letteratura scientifica mondiale, ci fa affermare che, nei casi in cui vi è una corretta indicazione clinica,  il trattamento con la terapia ad onde d’urto si caratterizza in:

  • Una netta riduzione del ricorso al trattamento chirurgico
  • Una riduzione dell’uso di farmaci
  • Una relativa assenza di effetti collaterali
  • Una precoce evidenza della risposta positiva  

Parere medico

Video interviste

Domande e Risposte

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