BLOCCHI ANESTETICI - ANTINFIAMMATORI

Consistono nell'iniezione di anestetico locale, con o senza cortisonici, intorno ai nervi in una regione periferica del corpo (compreso il capo) che conducono il dolore o di cui essi stessi ne sono la causa (nevralgie del trigemino, nevralgia post herpetica, nevralgia post lesionale dopo interventi o traumi, etc.).

Trattamento algie vertebrali

Le rachialgie indicano il dolore del rachide, ossia della colonna vertebrale. Tipico e′ il dolore al collo(cervicalgia) o il dolore del fondo schiena (lombalgia). Quando vengano interessate le strutture nervose all′interno della colonna vertebrale, si produce il dolore radicolare. In questo caso si tratta spesso di un′ ernia del disco o di un osteofita (un becco osseo) che premono sul nervo facendo si che il dolore si estenda dal rachide nel territorio di innervazione di un determinato nervo, come avviene per il dolore sciatico (sciatalgie, lombosciatalgie) o le cervicobrachialgie.


Lo scopo del trattamento fisiochinesiterapico in questi casi è duplice: ridurre il dolore e prevenire lo stress sulla colonna vertebrale.

  • Per la riduzione del dolore sono utili i trattamenti manuali della colonna vertebrale e lo stretching muscolare. Il concetto di base in questo caso è la risoluzione delle contratture antalgiche con risoluzione degli eventuali conflitti nervosi.
  • Per quanto riguarda la terapia preventiva, il concetto di base è in questo caso educare il paziente riguardo ai movimenti e le posture corrette da utilizzare durante le attività di vita quotidiana e il riposo notturno.

Medicina del dolore (Terapia del dolore)

Cos'è il dolore?

E' il sintomo attraverso il quale si manifesta la gran parte delle malattie che, nella fase acuta, può anche costituire campanello d'allarme per preservare l'organismo da ulteriori danni. Ma quando il dolore diventa cronico, qualsiasi sia la sua origine, non è solo un sintomo, ma è una malattia di per sé, che compromette seriamente la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari e va quindi adeguatamente affrontato. Il coinvolgimento psicologico è sempre importante e, in alcuni casi,il dolore può anche essere generato dalla mente , in quanto preoccupazioni, ansie e depressione possono "somatizzarsi" in diverse zone del corpo.

 

Quali sono le forme di dolore più frequenti?

Seconda solo a quella delle cefalee e delle nevralgie della faccia, è l'incidenza del mal di schiena che richiede un'attenta valutazione diagnostica e terapeutica. In questi casi un intervento non indicato può spesso comportare cronicizzazione del dolore e, talora, danni neurologici secondari, aggravando il già elevato costo sociale ed economico che si accompagna alla patologia.

 

Che cos'è la terapia del dolore e con quali trattamenti si interviene?

Negli ultimi anni, le notevoli e numerose acquisizioni scientifiche hanno permesso di avere nuove e maggiori conoscenze sul dolore, tanto da rendere necessaria una specializzazione. Prima di indicare una terapia, l'impegno principale per il medico del dolore è quello di diagnosticare la causa ed il meccanismo che lo genera. Quindi l'indicazione del trattamento più efficace avverrà solo dopo un'attenta analisi di sede, tipo, intensità, variabilità nel tempo del dolore, integrata da eventuali esami strumentali specifici. Il tutto inquadrato nella storia del paziente e con l'osservazione e la valutazione dei suoi comportamenti.


I trattamenti che si possono praticare sono molteplici e spesso associati, nello stesso paziente. Vanno da una corretta impostazione e gestione delle terapie farmacologiche a tecniche loco regionali mirate, consistenti nell'iniettare il farmaco nella sede in cui si origina il dolore. Si arriva a tecniche specifiche complesse, anche invasive, da attuare in sala operatoria con necessità di ricovero.

Intervista al Professor Caludio Caputi

Tecarterapia

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Il suo impiego è fondamentale nelle terapie riabilitative per il recupero di distorsioni, lesioni tendinee, tendiniti, borsiti, esiti di traumi ossei e legamentosi, distrazioni osteoarticolari acute e recidivanti, artralgie croniche di varia eziologia, nelle patologie muscoloscheletriche come contratture, stiramenti e strappi muscolari, miositi, patologie a carico delle capsule articolari, processi artrosici, lombalgie e sciatalgie, come indubbia è la sua utilità nei programmi riabilitativi post chirurgici, in particolare dopo interventi di artroprotesi.

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Rieducazione posturale individuale

METODO MÉZIÈRES

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II Metodo Mèziéres mira a correggere i diversi squilibri muscolari che creano la singola patologia e a restituire l′ampiezza articolare normale e la lunghezza fisiologica della catena posteriore muscolare (muscoli antigravitari). Questo risultato si ottiene attraverso l′adozione di posture di stiramento assiale mirate (in funzione delle caratteristiche del paziente), associata ad una respirazione diaframmatica che agevola il rilasciamento muscolare. Lo stiramento muscolare deve essere mantenuto il piú a lungo possibile nel corso della singola seduta per eliminare lo squilibrio esistente, e consentire al tessuto connettivo profondo di deformarsi e rilasciarsi in modo corretto.

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